L'oltrepolitica

La politica funziona così:


La politica propone della frecce orizzontali che collegano problemi e soluzioni. I vari partiti politici differiscono nel definire il problema, il mezzo e la soluzione. Le discussioni ruotano attorno a cosa cambiare, come cambiarlo e a cosa ottenere.

Si può pensare a una nuova politica, che da qui in avanti chiameremo oltrepolitica, o extrapolitica, o politica laterale.

Nota sulle parole: “oltre” non significa “più avanti”, ma “di lato”.


Riprendendo lo schema di prima:


L’oltrepolitica agisce in verticale:

Ovvero non lavora sulle singole risposte pratiche, ma l'identificazione oltrepolitica si basa solo sul modo di ragionare. O meglio, sul modo di intendere le cose. Sul framework. Sul "playground" attraverso cui la politica può tracciare le sue linee orizzontali. Non si tratta di convincere dicendo cosa si farà, ma come si faranno le cose, o meglio ancora: come funziona il proprio ragionamento, o ancora, come quel partito di oltrepolitica intuisca il mondo.

Questo significa non lavorare sui collegamenti causali ma sul terreno attraverso cui questi collegamenti si creano. Significa andare a modificare il "campo da gioco" del pensiero, in modo che si possano creare linee orizzontali impossibili fino a quel momento.

Dal punto di vista pratico non ci sono limiti. Ogni partito di oltrepolitica può scegliere il modo che gli parrà più adatto per diffondere il suo modo di vedere le cose. Questo può essere fatto, potenzialmente, in qualsiasi modo.

In questo modo politica e oltrepolitica si compleano a vicenda. Se la politica risolve i problemi, l'oltrepolitica mostra nuovi modi in cui trovare le soluzioni. Per questo l’oltrepolitica non può attivamente partecipare nella vera politica, ovvero una politica pragmatica e contingente.

Ma ecco la parte più interessante:

Come funzionano le elezioni dell’oltre-politica

In breve: non ci sono. E non servono. Ecco perché:

L’oltrepolitica non agisce su fini pratici. Non c’è discussione su se costruire una casa o meno, dare un benefit o meno, aiutare questi o quelli in questo modo o in quell'altro, ma va a colpire direttamente il modo di pensare delle persone.

Se una campagna elettorale di oltrepolitica ha successo significa che va a convincere (o meglio, coinvolgere) la mente delle persone. Di fatto, non serve che queste votino. Una volta che il loro cervello è allineato su un metodo di ragionamento (suggerito dai vari partiti dell’oltrepolitica) a quel punto è come se avessero votato. Essendo noi in democrazia, il modo di ragionare che più si diffonde è inevitabilmente quello che in percentuale più si applica.
È come se le elezioni avvenissero in automatico, e di più: sono totalmente, realmente democratiche, perché seguono costantemente il flusso di favore delle persone, senza giornate elettive o mandati di sorta.

L’avvento dell’oltrepolitica e l’inizio di una nuova era

Non so se funzionerà, non so neanche se abbia minimamente senso, ma so che vale la pena tentare. È per questo che come Luke & Pole ci candidiamo alle elezioni comunali di Modena del 2024. Non come partito tradizionale, ma come partito di oltrepolitica.

E anche il messaggio viene veicolato inevitabilmente in modo diverso. E quindi i nostri messaggi serviranno a far intuire alla gente la nostra mente e il modo di vedere il mondo, più che a convincerla nei fini pratici, con la speranza che un nuovo modo di intendere le cose possa poi portare a nuove soluzioni.

La gente non capirà? Forse, ma non importa. La cosa bella dell’oltrepolitica è che funziona anche se non sai che c’è.

Torna al blog